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di Dumitrita Moraru

La Transnistria è una regione della Moldavia che si è dichiarata indipendente nel 1990, ma non è riconosciuta a livello internazionale essendo uno stato indipendente de facto ma non de iure. La Transnistria è un punto strategico al centro dei Balcani. Per molti anni, la Russia ha voluto mantenere la Moldavia, che in precedenza faceva parte dell’Unione Sovietica, all’interno della sua sfera di influenza politica. La presenza militare di Mosca in Transnistria le offre un mezzo per intimidire la Moldavia e limitare le sue ambizioni di adesione al mondo occidentale. Il giorno in cui la Russia ha annesso la Crimea, Mikhail Burla, capo del parlamento della Transnistria, ha inviato una lettera alla Russia chiedendo assistenza per l’annessione della Transnistria; tuttavia, questo appello è stato accolto con disapprovazione dalla comunità internazionale. Il governo russo persegue l’obiettivo di conferire alla Transnistria uno status unico all’interno della Moldavia, come potenziale mezzo per esercitare il controllo indiretto sull’intero paese. Nonostante ciò, l’annessione della Transnistria potrebbe non precludere totalmente l’accesso della Moldavia all’Unione Europea nel caso in cui Moldavia e Romania procedano verso un processo di riunificazione (senza la Transinistria). 

Genesi del conflitto

Il conflitto tra la Transnistria e la Moldavia è iniziato nel 1992, quando le forze armate moldave hanno cercato di riprendere il controllo della regione e, da allora, poco meno di 2.000 soldati russi sono rimasti di stanza nella regione. La popolazione è gran parte di lingua russa e il governo è gestito da separatisti filo-russi. La situazione è talmente particolare che, non solo transnistriani affermano la loro indipendenza con il sostegno Mosca, ma durante le elezioni presidenziali del 2019 decine di autobus con cittadini della regione hanno attraversato il Nistro per poter votare nella Repubblica di Moldavia nel tentativo di influenzare le istanze filo-europee della Moldavia.

Sebbene anche la Russia non riconosca ufficialmente la Transnistria come paese indipendente, la Transnistria conserva oggi la sua indipendenza grazie soprattutto al supporto militare fornito dall’esercito russo e mantiene con Mosca strettissimi legami. Infatti, la Russia le fornisce gas naturale gratuito e sostiene gli anziani della regione con supplementi pensionistici

Come detto, la Russia ha fornito un sostegno decisivo alla Transnistria aiutandola a sconfiggere le forze moldave e a mantenere il controllo della regione. Ma in seguito alle crescenti tensioni nella regione, Tiraspol ha chiesto a Mosca di inviare più truppe russe in Transnistria. La richiesta è stata fatta dopo che il Ministero della Difesa russo ha accusato l’Ucraina di iniziare un attacco alla Transnistria ed è stata criticata da alcuni osservatori, che hanno sostenuto che la presenza di truppe russe in Transnistria potrebbe aggravare la situazione e portare ad un allargamento del conflitto.

La richiesta di Tiraspol delle più truppe russe in Transnistria evidenzia la complessità del conflitto nella regione e la sua connessione con la guerra in corso in Ucraina. Mentre la Russia continua a sostenere la Transnistria, l’Ucraina e la Moldavia cercano di riprendere il controllo della regione. La Moldova ha accusato la Russia di sostenere i movimenti separatisti nella regione e ha cercato di ridurre la presenza militare russa con diversi sforzi diplomatici. Tuttavia, la situazione rimane instabile e imprevedibile e la presenza di truppe russe continua a essere un fattore di tensione nella regione.

Soldati transnistriani in occasione della parata per il Giorno dell’Indipendenza a Tiraspol nel 2013.
Fonte: Photo: EPA/Stringer via BalkanInsight

L’opposizione della Moldavia all’aumento della presenza militare russa in Transnistria

Le preoccupazioni del governo moldavo circa la presenza di truppe russe sono state aggravate dai recenti avvenimenti. Nell’aprile 2022, la Moldavia ha accusato la Russia di essere coinvolta in esplosioni a Tiraspol, la capitale della Transnistria, e ha denunciato l’incidente come un tentativo di aggravare la situazione nella regione. Inoltre, nel febbraio 2023, il presidente russo Vladimir Putin ha accusato Kiev di aver pianificato un assalto al territorio filo-russo in Moldavia. L’opposizione della Moldova a un aumento della presenza militare russa in Transnistria fa parte di uno sforzo più ampio per ridurre l’influenza russa nella regione e perseguire legami più stretti con l’Unione europea.

Nonostante gli sforzi diplomatici della Moldavia per risolvere la questione transnistriana, la situazione rimane irrisolta. La presenza delle truppe russe nella regione continua ad essere una delle principali fonti di tensione e gli eventi recenti sono serviti solo ad aggravare la situazione. Considerando la sua incapacità di sostenere un conflitto armato diretto, la Moldavia resta impegnata a trovare una soluzione pacifica al conflitto ed a ridurre la presenza militare russa nella regione. L’Institute for the Study of War ha suggerito che le recenti azioni di Putin non indicano l’intenzione di attaccare la Moldavia, ma la situazione in Transnistria rimane un potenziale punto critico nel conflitto in corso tra Russia e Ucraina.

La risposta internazionale alla situazione in Transnistria

Il conflitto in Transnistria ha attirato l’attenzione internazionale, con richieste di coinvolgimento da parte delle Nazioni Unite. Il recente aumento della presenza militare nella regione ha accresciuto le preoccupazioni circa il potenziale di un’ulteriore escalation. La situazione è stata anche influenzata dalla guerra in corso tra Russia e Ucraina, con il rischio che il conflitto si estenda nella regione.

L’Unione europea segue da vicino la situazione in Transnistria e ha sostenuto gli sforzi per risolvere pacificamente il conflitto attraverso mezzi diplomatici. L’UE ha inoltre fornito sostegno alla Moldavia nei suoi sforzi per attuare le riforme e rafforzare le sue istituzioni, il che contribuirebbe ad affrontare le questioni di fondo che hanno ulteriormente prolungato il conflitto, esprimendo il suo sostegno alla sovranità e all’integrità territoriale della Moldavia. L’UE si è adoperata per promuovere la stabilità e la sicurezza nell’intera regione, anche attraverso il suo programma di partenariato orientale, che mira ad approfondire i legami tra l’unione europea e i suoi vicini orientali.I rapporti rafforzati tra UE e paesi balcanici potrebbero essere visti come un’ulteriore minaccia da parte della Russia, visto che geograficamente e storicamente quei paesi sono stati sotto l’influenza russa.

La richiesta di Tiraspol per un aumento delle truppe russe in Transnistria ha sollevato preoccupazioni circa le potenziali conseguenze per la stabilità della regione. Il recente aumento dell’attività militare nella regione, compresi i bombardamenti in Ucraina e le esplosioni a Tiraspol, ha acuito le tensioni. Una maggiore presenza militare russa potrebbe portare a un’ulteriore escalation, con un potenziale impatto sulla stabilità della regione. La situazione in Transnistria rimane complessa e qualsiasi azione intrapresa dalla comunità internazionale deve essere valutata attentamente in quanto potrebbe creare un’ulteriore destabilizzazione della regione.

Foto in copertina: EPA/Stringer via BalkanInsight.

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